La nostra concittadina Sara Magnoli è molto conosciuta a Ferno, fra i grandi e i piccoli, per le sue attività di giornalista e di scrittrice. Nel 2015, numerosi sono stati i laboratori letterari ideati e condotti proprio da Sara e rivolti ai giovanissimi lettori delle nostre scuole.

La popolarità di Sara Magnoli va ben oltre i confini del nostro Comune, per via delle sue collaborazioni passate e presenti con testate locali e nazionali (fra cui Il Giornale, La Voce, entrambi ai tempi della direzione di Indro Montanelli); in più, ora, ci sono i suoi apprezzatissimi libri. Apprezzatissimi e anche premiati.

Tante sono le cose da raccontare, lo facciamo proprio con la diretta protagonista, che ci ha concesso il tempo necessario per un’intervista, pur se impegnatissima per la prossima pubblicazione di un nuovo libro.

Buongiorno, Sara, innanzitutto complimenti per la recente vittoria al concorso letterario “Garfagnana in Giallo” nella sezione ebook per il tuo “Se Un Cadavere Chiede Di Te”. Che emozioni hai provato, alla notizia del premio? 

So che la risposta suona banale, ma devo dire che ho provato una gioia infinita. Ho alternato momenti di pianto a vere e proprie capriole per terra, giusto per far capire come mi sentivo. È stata una sensazione veramente bella, un’emozione che provo ancora adesso, nonostante sia passato più di un mese dalla notizia e dalla premiazione a Castelnuovo di Garfagnana.

Neanche il tempo per festeggiare e subito in partenza per la presentazione de “Il Sogno Di Lilli”, nella sua nuove edizione, molto più che una semplice ristampa: quali sono le novità? 

“Il sogno di Lilli” è un libro che ho scritto in collaborazione con Lilli Pesaro, la protagonista della storia, ora anziana ma che da bambina, poiché di religione ebraica, durante le leggi razziali ha vissuto per due anni nascosta in una casa con alcuni parenti, a Genova, per sfuggire alle persecuzioni nazifasciste. La prima edizione era del 2011, ora è appena stato rieditato dalla Giacomo Morandi Editore, in una nuova veste grafica e anche arricchito da nuovi documenti trovati. Ma non solo. Il libro nasce dai ricordi e i ricordi, si sa, sono una cosa un po’ strana perché ti arrivano alla mente a volte anche a poco a poco. E in questi anni, raccontando, appunto, i ricordi a lungo taciuti di quegli anni, a Lilli sono tornati in mente altri flash, che sono diventati nuove pagine di questo libro.

Per quanto banale sia, ti dobbiamo fare questa domanda: come si diventa scrittrice? Di gialli, per di più. 

Sapete com’è, da bambini tutti abbiamo un sogno e il mio era quello di fare la serial killer. [sorride, ndr] Crescendo mi sono accorta che è un po’ rischioso, si sa mai che compi un passo falso e ti beccano… e allora ho preferito uccidere solo sulla carta… Poi, se volete la risposta “ufficiale”, è che io amo l’indagine, il mistero, il ragionamento per arrivare a una soluzione. E il giallo è tutto questo. Io non so come si diventa scrittori, forse perché non mi considero una scrittrice… anche se spero di diventarlo… A me scrivere e leggere è sempre piaciuto, sono quelle passioni che ti accompagnano. Alla fine chi lo sa come nascono le passioni: sono emozioni, modi di essere. E per me scrivere è una passione, un’emozione, un modo per “volare”. Volando si scoprono tante di quelle cose, dall’alto si ha tutta un’altra visuale…

C’è poi la scelta di scrivere anche libri per ragazzi. Perché?

Perché alla fine sono un po’ Peter Pan anch’io. E poi perché veder sorridere un bambino, un ragazzo mentre legge un mio libro… beh, è un’altra gioia immensa.

Pur in giro per l’Italia, ospite dei più importanti festival letterari d’Italia, non hai mai rinunciato a collaborare con il Comuni del Sistema Bibliotecario Consortile Antonio Panizzi, per i tuoi partecipati e apprezzati laboratori letterari rivolti ai giovanissimi lettori. Ci puoi raccontare questa tua esperienza? Intendi proseguire anche per il 2016?

Il Sistema Bibliotecario Consortile Antonio Panizzi, con alcune biblioteche dei Comuni che ne fanno parte, ha creduto in me anni fa, quando ancora non avevo scritto libri ma, forte anche di precisi corsi di formazione che ho frequentato e frequento ancora, perché di imparare non si smette mai, proponevo alcuni laboratori per bambini e ragazzi e collaboravo a organizzare incontri con autori. Mi ha offerto la possibilità di far vedere quello che so fare e questo è importante. Una fiducia che, voglio davvero dirlo, mi è stata data fin da subito anche dall’allora assessore alla cultura di Cardano al Campo Laura Prati, indimenticabile sindaca e donna. Non potrò mai staccarmi dal voler collaborare, se me ne daranno ancora l’opportunità, con chi mi ha sempre sostenuta. Detto questo, l’esperienza dei laboratori di promozione del libro e della lettura è sempre emozionante e dunque mi auguro di proseguire ancora per tanto tanto tempo.

Sappiamo che è prossima la pubblicazione del tuo nuovo libro: ci vuoi dare qualche anticipazione? 

Diciamo che è conclusa la stesura del secondo giallo per adulti con protagonista quella “svippata” di Lorenza Maj, la giornalista diventata centralinista e che adesso chissà che farà, personaggio principale di “Se un cadavere chiede di te”. Posso anticipare che questa “puntata” è ambientata sul territorio tra Busto Arsizio e le aree cosiddette delocalizzate di Ferno e Lonate Pozzolo. Non ci sono assolutamente riferimenti a fatti o persone realmente esistenti, solo l’ambiente c’è ed è reale. Le case disabitate come teatro di un giallo. E poi è quasi finito un altro libro, che parte da flash di ricordi di bambini nelle guerre e da lì crea piccoli romanzi. Senza dimenticare che proseguono le avventure di Zac e Lalo, i “miei” giovanissimi detective pasticcioni. Non nascondo che ho già contatti per conoscere ancora meglio di quanto già non la conosca la zona di via Gaggio e portarli lì per la loro nuova avventura!

Tra i complimenti per i successi già ottenuti e i migliori in-bocca-al-lupo per i progetti futuri, a Sara Magnoli vanno i più fragorosi applausi di tutta la sua Ferno!

Foto della pagina: Giorgia Carena